Mercoledì 24 maggio 2023


Ore 9,30 - 12,30


Workshop


LA FONDAZIONE ORESTIADI E IL MUSEO DELLE TRAME MEDITERRANEE


con Vincenzo Fiammetta


In presenza: Bari - Aula 21


0,5 CFA


Referente: prof.ssa Alba Romano Pace

Nell’ambito del progetto: “Musei in progress. I Musei tra Valorizzazione Comunicazione Progettazione”, organizzato da Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte, è invitato il Direttore della Fondazione Orestiadi e Museo delle Trame del Mediterraneo di Gibellina (Tp), Vincenzo Fiammetta. In dialogo con la docente di Didattica per il museo, Alba Romano Pace, verrà indagato attraverso la presentazione della Fondazione Orestiadi e del Museo delle Trame mediterranee, il ruolo del museo come « Museo connettore », che appartiene alla collettività ed è depositario delle eredità di una o più culture. Luogo identitario il museo ha una responsabilità sociale rispetto al territorio in cui sorge, al patrimonio che custodisce e alla capacità di trasmetterlo alle generazioni future. Dinamico e aperto, diviene un laboratorio dell’accoglienza e dell’integrazione, un carrefour d’incontri e conoscenza, creatore di connessioni intra-culturali in una continua relazione d’interscambio con il territorio. Un museo interdisciplinare pensato come un luogo senza porte e pareti, fluido e in movimento, in una logica trasversale che oltrepassi il tempo, e nella tutela del futuro della società, diventi connettore tra storia e attualità.

Vincenzo Fiammetta, Direttore della Fondazione Orestiadi e Museo delle Trame del Mediterraneo

La Fondazione Orestiadi sorge per raccogliere, salvaguardare, valorizzare il patrimonio storico e culturali espresso dalla città di Gibellina che ha visto i più grandi artisti internazionali operare nel suo territorio a partire dalla sua ricostruzione dopo il terremoto del 1968 che la distrusse. Un museo a cielo aperto, sparso per la città che presenta insieme alla più grande opera esistente di land art, che è il cretto di Burri, l’identità forte ed un messaggio di rinascita oltre la distruzione grazie all’arte. Parallelamente, istituito nel 1996 dalla Fondazione, Il Museo delle Trame del Mediterraneo svolge un’intensa attività di promozione culturale con particolare riguardo e costante apertura al mondo Mediterraneo. Il museo vuole fornire un’interpretazione della storia culturale del Mediterraneo, analizzando le influenze giunte dal Medio Oriente in Nord Africa e in Europa. La Fondazione Orestidi ed il Museo delle Trame del Mediterraneo rappresentano cosi il processo di riedificazione di una identità che si fonda sui valori della cultura, della cooperazione, degli scambi e dei transiti artistici che dall’origine anima l’attività della Fondazione che oltre a produrre mostre promuove e organizza le “Orestiadi di Gibellina”, annuale rassegna di teatro, musica, arti visive, poesia ed arti decorative. La Fondazione ha costituito negli anni il luogo dove riannodare le fila di comunicazione e scambio con i Paesi bagnati dal Mediterraneo, accogliendo la cultura della contemporaneità nelle sue espressioni più alte, ancorché contraddittorie e talvolta problematiche. Alle “Trame del Mediterraneo” è dedicato il Museo, che raccoglie una ricca collezione di opere d’arte decorativa, che vanno dalla preistoria ad oggi provenienti da diversi paesi mediterranei a testimoniare che, al di là delle diversità di storia, di cultura e di religione, sono rimasti visibili e netti nei secoli un segno, una trama, che accomuna tutti i popoli rivieraschi. Il Museo delle Trame Mediterranee è luogo dove si svolgono iniziative culturali nei settori delle arti visive, della musica e della poesia in uno scambio fecondo tra artisti di cultura mediterranea e maghrebina. La Fondazione ha inoltre realizzato e presentato diverse mostre a New York, Parigi, Londra, Basilea, Venezia, Roma, Tunisia, Egitto, Giordania, Siria, Libano, Yemen, Oman, Arabia Saudita e Qatar. Il Granaio accoglie la collezione d’arte contemporanea che documentano la permanenza degli artisti a Gibellina e il loro contributo per il progetto di ricostruzione della città. Sono in mostra le macchine spettacolari di Arnaldo Pomodoro per le Orestiadi, le opere degli artisti della Transavanguardia italiana (Paladino, Cucchi), di quelli di Forma Uno (Consagra, Accardi, Dorazio, Turcato; e tra le tante testimonianze quelle eclatanti di Beuys, Matta, Scialoja, Corpora, Isgrò, Schifano, Angeli, Boero, Alighiero Boetti, Longobardi, Nanda Vigo, Nunzio, Bob Wilson, Rotella, Crescenzio Berlingeri). Nel cortile antistante il Granaio, si trova la Montagna di sale di Mimmo Paladino realizzata per le Orestiadi del 1990, tra i più grandi lavori del maestro della Transavanguardia. Sempre in esterno sono collocate opere di Cucchi, Consagra, Cuschera, Romano e Briggs. Dietro la collina del Baglio Di Stefano, Il grande Cretto di Alberto Burri e a Gibellina la costellazione di opere che connotano l’ambiente urbano. Gli spazi del Baglio di Stefano e il Cretto di Burri ospitano annualmente, nel periodo che va da Luglio a Settembre, il Festival Orestiadi di Gibellina.

Vincenzo Fiammetta si laurea in Architettura, e collabora con l’Istituto di Disegno Industriale della Facoltà di Architettura di Palermo dove sarà allievo di Ettore Sottsass, Andrea Branzi, Michele Argentino. Dottore di Ricerca in disegno Industriale, Arti figurative e applicate ad UNIPA e Politecnico di Milano, ha indirizzato la sua ricerca ed attività progettuale nei settori della museografia  e della museologia, con particolare attenzione agli ambiti delle arti decorative e visive. E’ stato professore a contratto per diversi anni nella scuola di specializzazione in Disegno Industriale dell’Ateneo di Palermo e collaboratore nei corsi di Disegno Industriale e Progettazione Ambientale. È direttore del Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina -  premio ICOM 2011 per il miglior progetto di mediazione culturale in Italia – dove ha sviluppato fin dalla sua apertura, nel 1996, con Ludovico Corrao, la sua ricerca sui caratteri comuni nella produzione artistica delle culture del Mediterraneo, che ha trovato spazio in numerosi progetti espositive nelle principali capitali del mondo arabo-mediterraneo: Algeri, Tunisi, Amman, Damasco, Beiruth, Cairo. Nella direzione del Museo collabora con Achille Bonito Oliva per le arti visive e Francesca Corrao per la poesia.