Mostre e eventi

Il Rotary Club Viareggio Versilia, con il patrocinio del Comune di Pietrasanta ed il patrocinio della Fondazione Museo Igor Mitoraj, ha indetto il Concorso artistico intitolato alla memoria del Maestro Igor Mitoraj, in occasione del decennale dalla sua scomparsa.
Tale Concorso conferisce a tutti gli studenti iscritti agli Istituti italiani di Accademia di Belle Arti la possibilità di iscriversi gratuitamente e di partecipare realizzando e presentando in Concorso un'opera pittorica o scultorea ispirata al tema del Concorso stesso: "la Pace". 
In allegato il regolamento ed il modulo di iscrizione al presente Concorso che gli studenti interessati dovranno utilizzare per iscriversi fino al 20 gennaio 2025. 
Il presente Concorso vedrà premiati i primi tre classificati, individuati da una commissione giudicatrice composta da giurati di eccellenza: il Presidente della Quadriennale di Roma Professor Luca Beatrice, il Direttore del Museo Mitoraj di Pietrasanta Professor Frank Boehm e l'Artista Camilla Gurgone.
I premi consisteranno nel rilascio di un attestato ed in importanti somme di denaro: al primo classificato verrà attribuito un premio di 5.000€, al secondo un premio di 3.000€, al terzo un premio di 1.000€. 
 

Si terrà giovedì 19 settembre alle ore 10.30 presso il Teatro Kursaal Santalucia di Bari lo spettacolo riservato alle Accademie di Belle Arti di Michele Santeramo dal titolo "Fantasmi" dedicato a Pino Pascali. Fantasmi è un ciclo di drammaturgie, ciascuna delle quali è abitata da un personaggio che torna dal buio del palcoscenico per ingaggiare con lo spettatore un rapporto diretto.
 
Si tratta di personaggi che vengono dalla letteratura o dal teatro. Sono però anche vere persone che hanno abitato il mondo e lo hanno in qualche modo segnato. Nello spettacolo che si svolgerà a Bari, mentre è in corso la mostra "Pino Pascali/Toti Scialoja. Confluenze", il personaggio protagonista è appunto Pino Pascali (1935, Bari – 1968, Roma).
 
Il suo “fantasma”, spiega Santeramo, “appare dal fondo illuminato del palcoscenico. È stato evocato perché parli allo spettatore, in un rapporto diretto, della sua esperienza, di quel che ha capito, creato, vissuto. In prima persona. Il sentimento, l’emozione, la maniera di stare al mondo, queste sono le cose che legano indissolubilmente Pino Pascali allo spettatore. Un continuo andare e venire tra realtà e invenzione, fantasia e verità, tutte sempre sovrapposte, perché le storie “da vere, raccontandole, diventano inventate e da inventate, vere”.

A seguire, agli studenti e ai loro docenti, verrà offerta una visita guidata alla mostra.
La partecipazione all'attività da diritto a 0,5 CFA

Giusy Petruzzelli, Un’artista americana a Roma: Adele Plotkin

Simposio Crossing Over: Women Artists, Abstraction, and Travel in Postwar Rome (1950s-1970s)

Il simposio si terrà mercoledì 11 dicembre 2024 alla British School at Rome, (via Gramsci 61, Roma).

Nell’ambito del simposio Giusy Petruzzelli, docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Bari fra il 1997 e il 2024, con la relazione intitolata “Un’artista americana a Roma: Adele Plotkin” ricostruirà gli anni romani della Plotkin, che fu docente di Teoria della percezione e psicologia della forma all’Accademia di Belle Arti di Bari fra il 1971 e il 1996.

Al link seguente il programma generale nel quale da ogni titolo è possibile collegarsi a una sottopagina dedicata con notizie del relatore e abstract del suo intervento:

https://bsr.ac.uk/symposium-crossing-over-women-artists-abstraction-and-travel-in-postwar-rome-1950s-1970s/
Si può seguire il simposio a distanza previa registrazione dalla stessa pagina. 

L’intervento della prof.ssa Petruzzelli è previsto per le ore 12.30.

Giusy Petruzzelli, Un’artista americana a Roma: Adele Plotkin

Con questo intervento Giusy Petruzzelli continua il lavoro d’indagine critica sull’artista Adele Plotkin (Newark 1931-Bari 2013), che fu la prima docente di Teoria della percezione e psicologia della forma all’Accademia di Belle Arti di Bari, ruolo che ricoprì dal 1971 al 1996. L’indagine preliminare è stata svolta grazie ai cataloghi delle mostre cui Plotkin partecipò e a due testi, uno pubblicato quando l’artista era in vita, Adele Plotkin, Immagini ed echi (Dedalo 2008), e il secondo, frutto di mostra retrospettiva, Clemente Francavilla, Un sottile margine blu (Dedalo 2013). Il contributo della Petruzzelli è un prosieguo, con un approfondimento sugli anni romani, della relazione intitolata Adele Plotkin: formazione e produzione di un’artista astratta fra Stati Uniti e Italia che ella tenne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel maggio del 2023, all’interno del convegno internazionale Astratte. Nuove ricerche sull’astrazione delle donne tra avanguardia e neoavanguardia in Italia, a cura di Elena Di Raddo e Bianca Trevisan (ed. Electa, pp. 90-97).
Della fase romana della Plotkin si conoscono i dipinti, alcuni pubblicati nei due testi citati, ma poco il dibattito culturale che vi è sotteso, nei rapporti che l’artista instaurò con artisti, galleristi e critici.
La ricostruzione è stata possibile anche grazie alla collaborazione del Centro culturale Luigi Russo di Pietrasanta (LU), che possiede opere e documentazione lì giunte per lascito dell’artista.
Adele Plotkin, era di famiglia ebreo-russa, americana di terza generazione: suo nonno nella seconda metà dell’Ottocento, sfuggito ai pogrom in Russia, era emigrato negli Stati Uniti. Ella dal natio New Jersey, grazie a due annualità di borse di studio Fullbright del Governo americano, poté soggiornare in Italia dal 1957, prima a Venezia dove conobbe Emilio Vedova e Tancredi poi a Ischia e a Roma. A Roma restò fino al 1967, per approdare stabilmente a Bari nel 1968, città in cui dal 1971, svolse il ruolo di docente all’Accademia e proseguì la carriera artistica.
Negli Stati Uniti negli anni Cinquanta alla Yale University era stata allieva di Josef Albers uno dei protagonisti del Bauhaus e quello studio ne segnò la poetica in senso astratto; ma ella non seguì la linea astratto-concreta del maestro, preferendo fino al 1971 soluzioni più liriche, che riecheggiano la pittura di Arshile Gorky. Pertanto, dopo aver conseguito a Yale il Bachelor in Fine Arts nel 1955, iscritta ai corsi del Master nella stessa Università, nel 1957 giunse a Venezia dove trovò immediata affinità con gli artisti informali. Dopo il periodo veneziano, grazie al rinnovo della borsa di studio,
soggiornò a Roma. Nel 1961 conseguiva a Yale il Master in Fine Arts. Nella Capitale, fra la fine degli anni Cinquanta e il 1970, partecipò a mostre collettive (galleria Schneider 1958 e 1959, e galleria Trastevere 1960) e tenne una mostra personale alla galleria Schneider nel 1970 con presentazione in catalogo di Cesare Vivaldi. La sua vicenda romana serve a far luce su quel gruppo di artisti anglofoni in particolare, e internazionali in generale, che erano stati attratti dalla vivacità culturale della capitale fra gli anni Cinquanta e Settanta.

Il percorso intende attraverso la collaborazione della Pinacoteca Corrado Giacinto di Bari e l'Accademia delle Belle Arti di Bari cogliere aspetti contemporanei attraverso gli occhi degli studenti che in loco dipingeranno delle copie dal vivo.

Vi aspettiamo.

Date:

  • 11, 12, 19, 26 novembre
  • 3, 10 dicembre

 

In prima visione lunedì 25 novembre 2024 alle 23:30 su La7 in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Una produzione GA&A Productions

Scritto da Mariangela Barbanente con la collaborazione di Consuelo Lollobrigida
Un film di Mariangela Barbanente diretto da Mariangela Barbanente e Francesco Masi

Alla lavorazione del documentario ha contribuito anche Teodora Ranieri come
assistente alla regia in un tirocinio post-laurea.

La storia dell'arte e della letteratura, il cinema e la televisione, hanno riprodotto nel tempo, implicitamente o esplicitamente, modelli e rappresentazioni della violenza perpetrata sul corpo delle donne con una tale disinvoltura da "normalizzare" e rendere irriconoscibili questi atti di violenza. Ma l’arte è un mero specchio della società o contribuisce all’evoluzione del sentimento collettivo?

Dai sarcofagi dell’antica Roma al Tintoretto, da Tiziano a Degas, molti grandi artisti hanno più o meno consapevolmente contribuito a tramandare l’immagine di una
donna oggetto del desiderio maschile, desiderio che troppo spesso non accetta rifiuti e diventa stupro. Tante sono le opere d’arte, sculture, dipinti, che raccontano di figure femminili del mito e della storia abusate, violate, rapite: Proserpina, Lucrezia, Susanna e le altre. Ed è come se, sublimata attraverso l’arte, la violenza maschile sul corpo femminile sia diventata una forma di erotismo.

Un viaggio tra epoche, temi e ispirazioni, che incontrerà anche grandi artiste donne - poche, troppo poche - da Artemisia Gentileschi a Frida Kahlo, che con il loro pennello hanno saputo ritrarre con dolorosa partecipazione il corpo femminile violato. Assistendo alle opere provocatorie di artiste contemporanee quali Marina Abramovic o Ana Mendieta avremo l’occasione per riflettere su una nuova consapevolezza che si fa sempre più protagonista nella società contemporanea.

Quello di Proserpina e le altre, è un tema delicato, per la prima volta affrontato nel documentario da un team di esperti di livello internazionale composto principalmente, ma non esclusivamente, da donne, dove la diversità dei punti di vista rappresenta un arricchimento e non un ostacolo.

L'obiettivo non è quello di puntare il dito contro un artista o un movimento artistico in particolare, ma di offrire, nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, uno spunto di riflessione per guardare con occhi nuovi a tanti capolavori di fama mondiale e di fornire gli strumenti per riconoscere la violenza in tutti gli ambiti e in tutte le sue forme.

 
Il cortometraggio "L'eterna consapevolezza di poter essere amati” delle studentesse di Regia Noemi Vizza e Marika De Frenza selezionato a Visioni Italiane (Bologna).

“L’eterna consapevolezza di poter essere amati” di Noemi Vizza e Marika De Frenza, studentesse di Cinema, Fotografia e Audiovisivo dell’Accadmeia di Belle Arti di Bari, è stato selezionato e verrà proiettato a Visioni Italiane di Bologna che si terrà dall’11 al 17 Novembre al Cinema Modernissimo in programma per la trentesima edizione del festival rivolto ai giovani autori legato al Concorso nazionale per corto, mediometraggi e documentari. È stato precedentemente presentato al "Give peace a screen festival" di Torino ed è stato selezionato ed esposto alla XVIII edizione del Premio Nazionale delle Arti a Catania. 
Il documentario è un invito ai valori dell’amore e della fratellanza universale, anche se a volte vengono messi da parte proprio da chi dovrebbe valorizzarli e proteggerli. A testimonianza due storie, quella di Michele e quella di Alex, completamente diverse, ma unite da un unico fattore. 
Al progetto hanno partecipato Michele Magno, Alex Candido e Padre Carmelo, ed è stato realizzato grazie alla piccola ed efficiente troupe composta dagli studenti Alessandro Lionel Lescano, Giovanni Cannone, Alessandro Loizzi e Domenico Valentino, anche loro del corso di Cinema, Fotografia e Audiovisivo, il tutto seguito dalla professoressa di Regia Chiara Idrusa Scrimieri.

Promosso da

STARE Associazione delle residenze artistiche italiane, Associazione Culturale Vincenzo De Luca-APS, Amministrazione Comunale di Latronico.

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