PROGRAMMA DEL CORSO DI PLASTICA ORNAMENTALE - TRIENNIO

 

2016 – 2017

 

Plastica Ornamentale – Triennio

 

Corso impartito dal prof. Antonio Cicchelli e dal prof. Carlo Simone

 

 

 

OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI

 

Il corso di Plastica Ornamentale si pone e propone un percorso didattico-formativo utile per la formazione di esperti nel settore delle arti plastico-decorative, capaci di comprendere attraverso la conoscenza, acquisizione e utilizzazione di nuovi strumenti, i metodi applicativi dei nuovi linguaggi artistico-visivi. All'artista si richiedono nuove abilità e competenze. La plastica ornamentale è la disciplina che studia i comportamenti degli oggetti nello spazio e le relazioni che intercorrono tra oggetto e luogo dell'intervento. Nel passato la plastica ornamentale ha sempre avuto un ruolo fondamentale rispetto ad uno spazio architettonico definito, il nuovo alfabeto plastico decorativo oggi non è più solo legato alle superfici architettoniche, ma rivisto nei suoi valori fruitivi. L'elemento plastico-decorativo non segue più solo gli andamenti delle superfici architettoniche ma realizza quella che è chiamata "compiutezza formale o di relazione", perché fruibile da tutti i punti di vista e interagisce in modo reciproco con l'ambiente sia naturale, sia artificiale, assumendo un ruolo fondamentale e specifico nei nuovi linguaggi espressivi, in termini di ricerca innovativa e d'avanguardia, che rendono scientifico il processo d'ideazione e produzione dell'opera.  Da tale visione si può costruire la trama entro la quale studiare e progettare i nessi operativi dell'intervento dal punto di vista del territorio, del tessuto urbano e architettonico. Il passaggio dalla visione plastica alla creazione plastica, deve avvenire attraverso l'esecuzione rigorosa di un'intenzione progettuale, che si determina con lo sviluppo graduale dell'idea, mediante l'uso della mappa concettuale e l'individuazione della funzione dell'opera in relazione al luogo. La concretizzazione, avverrà, attraverso la concezione strumentale e transitiva del disegno, mediante la traduzione, rappresentazione, configurazione, formalizzazione e realizzazione volumetrica dell'oggetto rispetto ad uno spazio definito, in un'alternanza di volumi pieni e vuoti. Quindi, la valorizzazione dello spazio artificiale o naturale deve avvenire attraverso uno studio attento della sua identità, della sua storia, cultura e tradizione, creando una forte relazione tra: oggetto plastico decorativo, luogo,composizione architettonica del già costruito e i nuovi segni dei linguaggi contemporanei. Ogni forma plastico-ornamentale studiata per interagire in uno spazio definito, deve realizzare quella che gli studiosi delle arti visive chiamano "coerenza formale" con il luogo dell'intervento, vale a dire che l'opera non ha e non deve avere nessun altra possibilità di variazione di collocazione. Mancando tali caratteristiche ci troviamo di fronte ad un'opera fine a se stessa. Gli obiettivi del corso s'inseriscono quindi nello sforzo di contribuire alla formazione di figure professionali altamente qualificate, in grado di assicurare attraverso l'orientamento, la sperimentazione, la ricerca e la produzione artistica,specifiche ed elevate competenze professionali.

 

LA LINEA DALL'ORNAMENTO AL DESIGN URBANO

 

(STRUTTURE SPAZIALI PROGETTATE IN RELAZIONE ALL'AMBIENTE ARTIFICIALE)

 



 

Ipotesi di intervento in un luogo di aggregazione pubblico in un contesto urbano, aeroporto, stazione ferroviaria, impianto sportivo, periferie, altro luogo a scelta dello studente. In relazione al luogo scelto, interno o esterno.

 



 

SCHEMA DELLE OPERAZIONI COMPONENTI LA METODOLOGIA DI PROGETTO

 

 

 

    1. Fase preliminare, impregnazione – Analisi e scomposizione del tema nei suoi componenti principali. Scomposizione strutturata secondo le direttrici che guidano la ricerca, le informazioni e i dati vengono raccolti e assorbite fino a saturazione.

    2. Ricerca sistematica nelle direttrici fissate, incubazione – Storiografiche, analico-critiche delle caratteristiche affioranti (storiche, funzionali, sociali, ambientali, altro). L'idea dallo stato embrionale, passa dopo un periodo non definito che può durare da qualche minuto a qualche mese o a qualche anno alla definizione e allo studio della forma.

    3. Fase analitico critica applicata a tutti i termini della ricerca. Fase preliminare – Questa fase appartiene già all'ambito del progetto, poiché ad ogni risultanza critica negativa o positiva emergente dalla ricerca. Approccio al tema con spontanee attraverso la mappa concettuale divergente e convergente, per lo sviluppo di forme espressive strutturate secondo le direttrici che guidano la ricerca formale, in relazione al luogo.

    4. Nascita – Quando l’idea si concretizza, generalmente si usa il termine illuminazione.

    5. Fase di progetto - E' l'operazione realizzatrice delle ipotesi sorte dall'analisi del tema e della ricerca parzialmente combinate fra loro, fino ad ottenere la soluzione ottimale.

    6. Convalida – Valutazione estetica e convalida del risultato ottenuto.

    7. Concretizzazionefase di verifica del livello di consapevolezza raggiunto. Fasedelle acquisizioni teoriche e teorico pratiche, delle abilità e delle capacità espressive sviluppate. Realizzazione del prototipo.

    8.  

 

LE FUNZIONI CHE SI POSSONO ATTRIBUIRE ALL'OPERA D'ARTE

 

La funzione dell'opera è strettamente collegata al messaggio che si vuole trasmettere tutto questo condiziona la forma, infatti a seconda del luogo d'intervento cambia la funzione. La funzione può essere:

 

  1. descrittiva – quando lo scopo del messaggio visivo è quello di descrivere un soggetto,l'immagine sarà realistica,in modo che  corrisponda il più possibile alla realtà: per esempio,un'immagine fotografica o un documento filmato,un rilievo architettonico o planimetria,la riproduzione grafica di un dipinto;possiamo riscontrare un intento descrittivo nelle opere dell'arte naturalistica e realistica;

 

  1. informativa – si riferisce ai messaggi visivi dei codici convenzionali che possono essere i libri, le insegne, i cartelli stradali, i servizi fotografici, la stampa, la televisione, computer e telefonino;

 

  1. narrativa – fin dall'antichità  i miti, le leggende e le narrazioni epiche sono state illustrate visivamente su affreschi, pitture vascolari, rilievi e sculture. La nostra civiltà dell'immagine è ricchissima di esempi di messaggi visivi concepiti a scopo narrativo: illustrazione di libri, fumetti, sequenze fotografiche, mezzo cinematografico, televisivo che consentono di realizzare narrazioni con immagini in movimento;

 

  1. interpretativa – con questa funzione si esprime l'intenzione di dare una visione personale ad un soggetto che viene reinterpretato seguendo la propria personalità e modo di vedere;

 

  1. educativa – il messaggio del segno ha la funzione educativa (es. gli egizi con i geroglifici);

 

  1. simbolica – quando il segno plastico riassume un messaggio visivo che diventa codice convenzionale (es. i simboli usato dai cristiani o nella pubblicità);

 

  1. celebrativa – l'opera esalta qualcosa o qualcuno attraverso il suo carattere, che viene amplificato nelle proporzioni e nella bellezza (es. durante l'impero romano le opere celebravano la grandezza di Roma);

 

  1. espressiva quando l'opera esprime uno stato d'animo, un sentimento o un' emozione, accentuandone alcuni particolari;

 

  1. immaginativa – l'opera è frutto della fantasia o del sogno che si traduce in immagine fantastica (es. decorazioni plastiche dei fregi e capitelli romanici e gotici);

 

  1. estetica – rispetta i canoni della bellezza, eleganza e armonia formale,nella ricerca continua di equilibri formali;

 

  1. ludica – dal termine latino ludus (gioco), opera che coinvolge il fruitore;

 

  1. funzione imitativa: un'immagine può avere lo scopo di imitare un modello copiandolo o ispirandosi rigorosamente ad esso, i Manieristi del  '500 imitavano la maniera di Michelangelo o di Raffaello, altro aspetto della funzione imitativa la troviamo in quegli artisti che sostenevano che l'Arte dovesse imitare la Natura, cioè attenersi scrupolosamente alle forme e ai suoi insegnamenti.

    FASI OPERATIVE

 

Intervento plastico decorativo dovrà  tener presente le seguenti fasi progettuali

 

  1. Individuazione del luogo;

  2. Notizie storiche

  3. Premessa – Analisi del luogo, contesto urbano e valutazione delle sue qualità topologiche , prime informazioni sul sito.

  4. Sopralluogo e rilievo fotografico dettagliato del luogo, da più punti di vista.

  5. Mappa concettuale e funzione progettuale (es. simbolica, narrativa, estetica, celebrativa, ludica ecc.) si avvia la fase progettuale attraverso l'analisi degli elementi raccolti e lo sviluppo graduale dell'idea.

  6. Avvio della progettazione tecnico grafica e dell'ipotesi di intervento, utilizzando fotocopie (visione d'insieme) del luogo.

  7. Individuare la funzione da attribuire all'opera per creare la relazione tra luogo e oggetto.

  8. Scelta dei materiali in relazione al luogo e ricerca delle loro caratteristiche.

  9. Analisi della proposta di progetto.

  10. Progetto tecnico grafico definitivo.

  11. Relazione personale sulle motivazioni della scelta.

  12. Realizzazione del prototipo dell'opera

  13. Breve relazione tecnica sui materiali da impiegare

  14. Relazione personale su tutto il lavoro svolto e sui materiali ipotizzati nella realtà.

  15. E' richiesta una cartella tecnico grafica di tutte le fasi progettuali ed esecutive su fogli di cartoncino cm. 50x70

  16. Quanto sopra elencato nella fase esecutiva, bisognerà riprodurlo in una tesina da consegnare e lasciare in seduta d'esame formato A/3 o A/4.

 

Il progetto nella fase iniziale di ricerca può essere svolto in gruppo (dal punto 1. al 4.).

 



 

TESTI CONSIGLIATI

 

  • Paul Virilio - Lo Spazio Critico - Dedalo – Ed.Bruno

  • Munari - Design e Comunicazione Visiva - Laterza – Ed.

  • Rudolf Arnheim - Arte e Percezione Visiva - Feltrinelli – Ed.

  • Gillo Dorfles - Ultime Tendenze nell'Arte D'oggi - Feltrinelli – Ed.

  • Ernst H. Gombrich - Il Senso Dell'Ordine - Leonardo Arte - Ed.

  • Attilio Marcolli - Teoria Del Campo - Sansoni – Ed.

  • Marcello Petrignani - Disegno e Progettazione - Dedalo – Ed.