Trovarsi nel Bosco

Esposizione di fine corso

Computer Art per il Biennio Specialistico di Pittura e Scultura a.a. 2016/2017

a cura del prof. Antonio Rollo

Cultori della Materia : Cristian Cuna e Veronica Liuzzi

Studenti del Biennio Specialistico di Pittura e Scultura : Vincenzo De Sario, Luisa Lafiandra, Sapia Caterino, Sena Tomak, Feng Jia, Floriano Palmirotta, Aurora Avvantaggiato, Giovanni Panutsos, Ilaria Verone, Rossella Carone , Angela Lazazzera.

 

Accademia di Belle Arti di Bari

ex Convento Santa Chiara a Mola di Bari * Primo piano * Aula 28

Giovedì 22 Giugno 2017

Apertura dell'esposizione alle ore 14.00 * Chiusura alle ore 17.00

La visita dell'esposizione è consentita a due persone alla volta.

 

L’esposizione di fine corso di Computer Art per il Biennio è la messa in scena delle sperimentazioni effettuate durante il semestre di lezione. L’obiettivo del corso è stato la ricerca di collegamenti (verbindung) possibili tra l’attività di programmare uno “spazio cibernetico” e le esperienze artistiche degli studenti del Biennio specialistico in Pittura e Scultura. L’approccio formativo seguito dal prof. Antonio Rollo si è basato sul “disorientamento” introdotto dai processi creativi attivati dalla pratica dei linguaggi di programmazione. Come in un bosco, dove si è perso il sentiero, gli studenti sono stati stimolati a percorrere strade sconosciute e confrontarsi con la gestione dell’imprevisto. A cominciare dalle tecnologie che ogni studente ha acquistato per necessità (es. senza cellulare non si può vivere oppure senza il computer non puoi scrivere la tesi), è stata presa in esame la condizione della multimedialità - insita in ogni computer - per ripensare i sensi del virtuale in maniera tale da avviare i processi mentali necessari alla drammaturgia multimediale.

Dall’avvento dei social media (2001) ad oggi, le tecnologie digitali hanno ripercorso, tra le maglie della coscienza delle società industrializzate, lo stesso destino che si era compiuto per la televisione negli anni Novanta del secolo scorso. La televisione muta la sua funzione sociale da discreta educatrice a seducente meretrice. Ai nostri giorni, anche il computer (camuffato da mega televisore collegato a internet, macchina da scrivere ultra leggera o da telefono senza fili) ha raggiunto il punto di trasformazione del suo ruolo nella società diventando uno strumento necessario all’esistenza di governi, mercati, famiglie e individui. Nell’aula 28, per tutta la durata del corso, è stato allestito un laboratorio con sofisticate tecnologie della “rappresentazione cibernetica” come il laser, i sistemi di controllo delle luci di scena, piattaforme di multi-proiezione, applicazioni di videomapping ed una breve introduzione al sound design. In un contesto cibernetico, come quello delle tecnologie della comunicazione, ogni testo sa di essere letto, ogni immagine sa di essere vista e ogni suono sa di essere ascoltato, proprio come ogni interfaccia sa di essere agita. In questo passaggio cruciale dell’arte contemporanea - l’integrazione dell’estetica della forma con l’estetica del comportamento e dell'informazione - sicuramente, le arti cibernetiche sono l’isola più fertile di derive e approdi. Nasce da questi presupposti estetico-tecnologici l’idea per un prototipo di “spazio cibernetico” chiamato "Trovarsi nel Bosco” e organizzato in tre stanze a interazione progressiva tra l’opera e lo spettatore.

 

Per maggiori informazioni: www.0280.org/memeroom